sabato 24 novembre 2007

situazione a metà tra l'università e il liceo
devo dare gli ultimi due esami, che però si configurano come interrogazioni/compiti in classe

affronto e supero indenne lo scoglio di storia dell'arte rinascimentale, ma all'improvviso appare il prof di chimica e mi dice di seguirlo, che mi porta subito a fare l'esame scritto
io non ho nemmeno aperto il libro, pensavo di ripassare nei due giorni dopo rinascimentale
panico, per quanto possa entrare nel panico per uno scritto di chimica di cui non mi importa nulla se non fosse per una questione di orgoglio

fatto sta che non so proprio nulla
per un folle momento mi viene in mente di nascondermi dei bigini addosso, poi mi rendo conto che anche volendo non ho il tempo di prepararli, e non ho idea di cosa dovrei scriverci sopra

il prof mi porta in classe, mi fa sedere nel mio banco (quelli di legno col piano verde acqua tipo formica e il buco per la boccetta di inchiostro, residuati bellici da scuola elementare/media retrò) e mi da il foglio con le domande

devo scrivere una formula che riguarda l'idrossido di bario e la sua trasformazione in non so che contesto
mi guardo intorno nella speranza di riuscire a copiare da qualcuno dei miei compagni


ellissi


sempre a scuola, ma situazione rilassante, tipo inizio dell'ora di religione o di matematica
accendo il mangianastri al mio fianco per sentire un po' di musica con miriam
la prof mi riprende
faccio la finta tonta
mi chiede cosa sto ascoltando
le rispondo 'una musicassetta'
ci mettiamo a disputare sul termine 'musicassetta'

poi la prof ci distribuisce il compito del giorno: dobbiamo scrivere qualcosa a proposito della verginità (dev'essere proprio l'ora di religione), nello spazio bianco riservato alla firma sul retro delle nostre carte di credito
i miei compagni si mettono a scrivere tranquillamente, ma io ho molto da dire, vorrei trattare il tema dal punto di vista storico riferendomi alla divisione nubile/maritata/vedova e alla considerazione delle vergini come soggetti costantemente in pericolo e da salvaguardare nel rinascimento che ho appena studiato per storia delle donne, ma non c'è spazio e la cosa mi manda in crisi

4 commenti:

Miriam ha detto...

ahahah, sai cosa mi ricorda, quando avevo comprato alla Coop quel blocchetto di finti/assegni dell'amore, tipo c'era sopra cupido o qualcosa del genere, e li smerciavo a scuola in classe e ce li scambiavano in quell'aula vicino alla biblioteca (era la 16?) quella minuscola, durante l'ora di Pollon, e scrivevamo patti soros sessuali tipo "per 100.000 milioni di euros"... "devi fare" un "buff" a "Tonino" il bidello. E firmavano con i nostri nomi deliranti tipo "magicmagialla" o "appizzino di frengo" o altre bestialità. Ma quanto cazzo ci siamo divertite al liceo.

Miriam ha detto...

e quella volta che abbiamo tentato di grattuggiare in classe la noce moscata e fare una canna con le spezie che poi sapeva di pollo e la mia convinzione di fare sedute di magia in fondo nell'aula 24? 26?, durante le ore di matematica

Miriam ha detto...

oh no, sto avendo dei bellissimi ricordi di malinconia!

Syb ha detto...

ahahahhahahaha

che poi la noce moscata tentai anche di ingerirla, a casa. solo che quella grattuggiata era immangiabile, ti si attaccava al palato e faceva soffocare. cosi mi misi a masticare una noce intera e poi andai a letto e cercavo di autoconvincermi di avere le allucinazioni

mioddio, era un periodo in cui usavo disorder dei joy division come sveglia, ci credo che facevamo cose folli :D