giovedì 6 settembre 2007

venezia, una zona che non ho mai visto e che in effetti non penso esista
festività imprecisata, ma di quelle brulicanti di persone, tipo carnevale o vacanze di pasqua
in giro con mamma, pa e francesca
deve esserci un qualche tipo di sfilata lungo la strada, gente assiepata, lag, fastidio totale
però vabè, siamo in vacanza, cerco di rilassarmi
nonchè di trarmi fuori il prima possibile dalla calca

arriviamo in una piazzetta relativamente tranquilla, qualche bar, alberi al centro, e un museo in un angolo
entusiasmo, entriamo
la coda alla cassa non promette affatto bene
scopriamo infine cosa si espone, in questo museo: i cimeli della famiglia reale inglese
con, fiore all'occhiello, collezione di suppellettili appartenute alla principessa diana

vabè, magari ci facciamo un giro nel museo in attesa che la folla per strada sciami via, e poi riprendiamo il giro
alla cassa scopro che per ammirare quelle meraviglie del creato bisogna sborsare 10 euro a testa
prendo in mano la situazione e dichiaro alla cassiera, che ha una faccia che solo a vederla fa venire voglia di picchiarla, che non intendiamo acquistare il biglietto, e faccio per allontanarmi con i tre parenti al seguito

lei però mi apostrofa con tono assolutamente insopportabile, dicendo in sostanza che i pezzi conservati valgono il prezzo del biglietto e che non capiamo il valore dell'arte o qualcosa di simile
e vabè, è come sventolarmi un fazzoletto rosso davanti agli occhi
mi giro e le illustro, avvelenata, la situazione dei musei statali italiani, completa di elenco dei principali capolavori contenuti in ciascuno di essi e delle riduzioni di prezzo per studenti, insegnanti, minorenni, gruppi e ultrasessantacinquenni
dopodichè trascino via gli altri tre, di fronte ad uno sconcertato pubblico di wannabe visitatori ordinatamente in coda per l'acquisto del biglietto

ci fermiamo nell'atrio, su delle panchette di legno, forse ad aspettare pa che è andato al bagno
io sono lì ancora fumante, quando mi si avvicinano delle signore inglesi che cautamente manifestano il loro sostegno alla mia causa
francesca dice che all'estero ci si approfitta meno dei turisti
poi arrivano anche due pastori (di pecore, non di anime) e dicono che loro il museo l'hanno visitato ma sono stati trattati malissimo dai custodi, perchè erano pastori

pa ci raggiunge e decidiamo di ammazzare il tempo con un aperitivo nella piazzetta alberata

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